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Il CBGB's
Il concerto successivo alla disastrosa prova al Performance's
Studio fu tenuto il 16 agosto 1974 al CBGB's-OMFUG (Country Blue-Grass Blues -
Other Music For Umplifiting Gourmandizers, più o meno Altra Musica Per Simpatici
Ghiottoni), un locale al 315 di Bowery Street, inaugurato nel 1973 e che diventerà
in breve tempo la mecca per tutti i gruppi emergenti di New York, assieme al Max's
Kansas City.
Dice Alberto Campo, nel nono fascicolo de 'L'America del Rock' di 'Repubblica':
Ogni
stagione del rock ha i suoi luoghi simbolici: lo svezzamento del
beat inglese avvenne al Cavern di Liverpool e al Marquee di Londra, mentre la
scena della West Coast compì i propri rituali a San Francisco, tra le comuni di
Haight Ashbury e il Fillmore. Non fa eccezione il punk, che a Londra mosse i primi
passi dentro il 100 Club. Ma a dispetto dell'evidenza britannica del fenomeno,
enfatizzata dalla truffa situazionista architettata da Malcom McLaren coi Sex
Pistols, la Mecca del punk si trova a New York: è il CBGB.
Il bar/birreria si trova nel cuore del Lower East Side di Manhattan,
dove all'epoca gravitava un'umanità sbandata e pittoresca, costituita da barboni
ed Hell's Angels, alcolizzati e bohémien, e con il proprio aspetto grezzo si armonizzava
perfettamente al degrado dell'arredo urbano circostante. Soffitto nero, tubature
a vista, strutture in legno, marchi di birra impressi sulle insegne al neon ed
un piccolo palco. Vedendolo, Richard Hell e Tom Verlaine, fondatori dei Television,
rimasero folgorati e chiesero ospitalità ad Hilly Kristal, al quale non parve
vero di aver un pretesto con cui cercare di riempire il proprio locale.
Il CBGB's non costituì solo uno snodo nevralgico nel reticolo sotterraneo del punk
newyorkese, ma funse da vero e proprio laboratorio, all'interno del quale ai protagonisti
era concessa l'opportunità di 'cresce in pubblico'. Dopo i Television, arrivò
il Patty Smith Group, i Ramones e tutti gli altri: Blondie, Suicide, Talking Heads,
Heartbreakers, Cramps. La consacrazione definitiva avvenne nell'estate del 1975
con l'organizzazione del Rock Festival: la trentina di gruppi in cartellone rappresentava
l'élite emergente del punk americano. L'eco dell'avvenimento arrivò sino oltre
oceano e consegnò definitivamente il luogo alla mitologia del rock.
La prima serata al CBGB's dei Ramones fu organizzata da Tommy, il quale sedeva alla
batteria da poche settimane; suonarono anche i Blondie, che all'epoca si chiamavano
ancora Angel And The Snake, ed i Savage Voodoo Nuns. Il gruppo non si sentiva
pronto, ma lo show andò bene. Dee Dee:
Era
un posto semi abbandonato (...) Era una fogna (...) Il posto si riempì
di travestiti che erano entrati al CBGB's dopo essere stati al Bowery Lane Theater.
Furono grandi con noi, supportandoci durante tutto lo show e rendendo la cosa
molto cabarettistica. Il pubblico strillava e fischiava ad ogni canzone (...)
Quando salimmo sul palco, io attaccai il basso e diedi un'occhiata intorno. Sul
muro, vicino al palco, c'era un enorme poster di Marlene Dietrich (...) Suonammo
per quindici minuti e fu un successo. Cercavamo di suonare le canzoni una attaccata
all'altra. Dopo ogni canzone, qualcuno gridava «Take it!» ed io contavo uno, due,
tre, quattro ed attaccavamo subito un altro pezzo. Alla fine del concerto io lanciai
per aria il mio Dan Electro facendolo rimbalzare per terra un po' di volte finché
non si ruppe. Pensavo che fosse l'ultima moda glamour.
Il locale poteva contenere al massimo un centinaio di persone, ma
quella sera non erano più di una decina. Anche Hill Kristal, il gestore del locale,
ricorda benissimo il primo concerto dei Ramones:
Il loro set
durava solo diciasette minuti; diciasette minuti e venti
canzoni velocissime e piene di energia. Era come picchiare la gente sulla testa
senza pietà e quanto stavi per dire «Basta, non ne posso più», avevano
già finito.
Dopo quella prima volta, il gruppo tornò al CBGB's anche più di
una volta per settimana, fino alla fine dell'anno. Dallo scarso pubblico, inizialmente
composto più o meno dal barista, dal suo cane e da qualche avventore, si passò
al 'tutto esaurito', con presenze tra il pubblico del calibro di Andy Warhol e
menzioni ad opera di star già affermate come Lou Reed.
Ma le esibizioni continuavano ad essere sempre brevissime, tanto che la band, dopo aver esaurito
tutti i pezzi a disposizione, ricominciava dall'inizio una, due, tre volte. Capitava
anche che si fermassero a discutere tra loro e dopo il «One, two, three, four»
di Dee Dee, ognuno iniziava un pezzo diverso.
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